Due importantissimi fatti storici avvenuti oggi (2 febbraio) nella storia del mondo. Scopriamo assieme quali sono…
2 febbraio 1882: nasce James Joyce
Il 2 febbraio 1882 nasce a Dublino James Joyce, il più grande esponente del romanzo modernista. Le sue opere, tutte ambientate nella città irlandese, rivelano il rapporto di amore e odio che lo scrittore aveva con la sua patria.
Joyce ne descrive la gente, le strade, le case, la lingua. Dublino non è solo il luogo in cui le sue storie si svolgono, ma è un personaggio alla stregua degli altri personaggi, è la rappresentazione di uno stato d’animo.
I protagonisti dei suoi romanzi vagano per la città alla ricerca di qualcosa che possa cambiare le loro vite, ma senza riuscirci, perché Dublino è il centro della paralisi, dove non è possibile alcuna crescita spirituale.
Joyce visse molti anni anche a Trieste, dove incontrò Italo Svevo di cui divenne grande amico. A Trieste Joyce sviluppò e perfezionò la sua arte, traendo molta della sua ispirazione da fatti, persone e luoghi della città ed elaborandone i caratteri e gli aspetti nelle sue opere rivoluzionarie.
Se Dublino fu la città dove la personalità di Joyce venne creata e plasmata, Trieste è quella in cui essa si sviluppò, maturò e raggiunse il successo.
Il suo capolavoro è “Ulisse”, il romanzo che cambiò il corso della letteratura moderna già prima del 1922, data della sua pubblicazione.
Joyce morì’ a Zurigo il 13 gennaio del 1941.
2 febbraio 1943: la battaglia di Stalingrado
La battaglia di Stalingrado rappresenta uno degli eventi principali del secondo conflitto mondiale, una svolta decisiva della guerra in Europa e una delle ragioni principali della sconfitta degli eserciti dell’Asse.
L’attacco nazista all’Unione Sovietica (operazione Barbarossa), iniziata nel giugno del 1941, aveva travolto un’Armata Rossa ancora in fase di addestramento, impreparata a reggere l’urto dell’esercito tedesco considerato fino ad allora imbattibile.
Il primo anno di guerra si risolse in una rapida avanzata dei tedeschi, che sfruttarono la difficoltà a difendere un fronte così vasto come quello russo e in una serie di sconfitte e ritirate dell’Armata Rossa, che subì ingenti perdite e fu costretta a cedere vasti territori.
La battaglia di Stalingrado, iniziata a metà settembre del 1942, con l’inizio a novembre del grande freddo (20°C sotto zero) si presenta a una svolta decisiva: l’armata tedesca, con a capo il feldmaresciallo Friedrich von Paulus, sta per essere circondata da quella sovietica.
Il generale Paulus chiede a Hitler di potersi ritirare, ma Hitler non glielo concede. In dicembre l’accerchiamento dell’Armata tedesca è completato. Scatta da parte dell’Asse (tedeschi, italiani, rumeni e ungheresi), l’Operazione Tempesta Invernale, che rappresenta il tentativo ultimo di rompere l’accerchiamento.
Intanto la temperatura è scesa a 40°C sotto zero; i tedeschi non hanno più viveri e le munizioni cominciano a scarseggiare; i rifornimenti non arrivano più; il ponte aereo è praticamente interrotto.
La controffensiva sovietica del 2 febbraio 1943 si conclude con la resa totale dei nazisti, che da quel momento cominceranno la tragica ritirata incalzati dai sovietici, che giungeranno a Berlino nell’aprile del 1945.
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29 Novembre 2021