Due giorni orsono l’Agenzia Reuters (Reuters Health Information © 2021 ) ha diffuso i dati pubblicati mercoledì scorso dall’Unione Europea: tra marzo e ottobre del 2020 sono morte circa 297.500 persone in più rispetto allo stesso periodo negli anni che vanno dal 2016 al 2019.
I dati si riferiscono al periodo marzo-ottobre perché il mese di marzo è quello in cui la pandemia di coronavirus ha iniziato a diffondersi in gran parte dell’Europa e ottobre è l’ultimo mese per il quale sono disponibili i dati per tutti i 27 Stati membri dell’UE.
Questi dati si riferiscono all’aumento del numero totale di morti per qualsiasi causa rispetto agli anni precedenti, ma è evidente che tale aumento è imputabile alla pandemia, perché gli incrementi della mortalità coincidono con i dati di diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2.
L’incremento di mortalità nel 2020 ha raggiunto il picco del 24,9% nel mese di aprile e i numeri, dopo la pausa estiva, iniziata in momenti diversi a seconda dei paesi, sono nuovamente aumentati in autunno e, in particolare, a novembre in tutti gli Stati membri.
L’eccesso di mortalità più alto risulta quello della Polonia con un dato del 97,2% a novembre, seguita dalla Bulgaria e dalla Slovenia con il 94,5% e il 91,4% rispettivamente.
Sempre secondo i dati riportati dalla Reuters, Danimarca, Finlandia ed Estonia hanno registrato il minor numero di morti in eccesso a novembre, rispettivamente con il 5,5%, 5,6% e 6,4%.
L’unico stato, peraltro non membro dell’EU, che non ha registrato un aumento del numero di morti a novembre è stata la Norvegia, con lo 0,7% in meno di morti.
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9 Novembre 2021