Aumento assegno INPS mensile con integrazione al minimo: i requisiti per ottenere un importo più alto

Aumenta l’assegno INPS della pensione per coloro che percepiscono il minimo: tutti i requisiti per ottenerlo.

Il 2024 è un anno molto importante per quanto riguarda non solo il Fisco ma anche il mondo delle pensioni. A fine anno, infatti, Camera e Senato hanno approvato la nuova Legge di Bilancio 2024 che contiene tantissime novità che sono entrate in vigore a partire dal primo giorno di gennaio.

Come aumentano le pensioni minime
Aumenti sulla pensione minima

Gli emendamenti più importanti per quanto riguarda la nuova Manovra riguardano l’ambito fiscale: taglio del cuneo fiscale e riduzione delle aliquote Irpef sono infatti i principi cardine della nuova manovra del governo Meloni. Per quanto riguarda le pensioni, poi, c’è una importante novità per chi riceve l’importo minimo.

INPS, aumento sulle pensioni al minimo: come ottenerlo

Il trattamento di integrazione al minimo della pensione consente ai pensionati di ottenere un assegno di almeno 598,60 euro al mese, ossia 7.781,93 euro annui. Questi sono gli importi validi per il 2024, aumentati per merito dell’ultima rivalutazione. L’integrazione è corrisposta a chi percepisce quindi il minimo.

Aumenti delle pensioni minime
Pensionati che hanno aumento sulla pensione minima

Tutti i pensionati che percepiscono un importo pensionistico inferiore alla soglia di sopravvivenza indicata sopra, allora potranno avere l’integrazione per arrivare alla somma indicata. Per ottenere l’integrazione, però, il pensionato deve soddisfare alcuni importanti requisiti che riguardano sia il reddito totale che la composizione del nucleo familiare.

I pensionati che sono separati o non coniugati devono rispettare il limite di reddito di 7.329 euro per ottenere l’integrazione. Sopra questa cifra, l’integrazione al minimo è versata ma in misura minore, fino ad azzerarsi a quota 14.657 euro (due volte il trattamento minimo annuo). Per i pensionati coniugati o uniti civilmente, il reddito complessivo non deve superare 29.314 euro, ma l’integrazione si riduce a partire da 21.986.

Nel caso in cui la pensione, invece, è liquidata dal fondo speciale lavoratori autonomi, allora il pensionato ha diritto all’integrazione al minimo, ma se l’assegno è calcolato interamente con il metodo contributivo oppure se si è scritti in gestione separata, allora non è prevista l’integrazione al minimo.

Esiste poi anche la maggiorazione sociale che dipende dall’età anagrafica del pensionato e per la quale i limiti di reddito sono più stringenti. Gli importi delle pensioni al minimo derivanti da maggiorazione sociale variano sulla base dell’età: a 60 anni la pensione minima è di 624,44 euro; a 65 anni l’importo della pensione è di  681,2 euro e a 70 anni l’importo è di 723,05 euro.

Inoltre la maggiorazione sociale è riconosciuta ai pensionati già titolari di un trattamento previdenziale di basso importo, derivante da contribuzione a carico dell’AGO, delle forme esclusive e sostitutive della stessa o ai titolari di trattamenti assistenziali di pensione sociale e assegno sociale che abbiano compiuto i 60 anni. Infine è riconosciuta anche ad invalidi civili, ciechi e sordomuti, in presenza dei requisiti reddituali e anagrafici. 

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