Ricky Memphis è uno degli attori più importanti della comicità italiana. Ma nella sua vita c’è anche una grande, enorme, sofferenza.
Uno dei volti più noti, iconici e caratteristici del cinema italiano, spesso associato alle commedie. Nella vita di Ricky, però, anche un dolore enorme, uno di quelli da cui è davvero difficile, per non dire impossibile rialzarsi. Lui ce l’ha fatta, ma sicuramente il ricordo è indelebile.
Il noto attore italiano continua a conquistare il cuore del pubblico con la sua straordinaria versatilità artistica. Nato con il nome di Riccardo Fortunati il 29 agosto 1968 a Roma, Memphis recita in alcuni dei prodotti più importanti nel panorama cinematografico e televisivo italiano.
La sua carriera ha inizio negli anni ’90, dopo le prime apparizioni al “Maurizio Costanzo Show”, che lo lanciano sulla scena pubblica. La sua presenza scenica e la capacità di interpretare personaggi complessi gli hanno aperto le porte del cinema, dove ha spaziato tra generi diversi, dimostrando una notevole padronanza artistica. Al cinema lo ricordiamo in “Ultrà” (1991), “La scorta” (1993), “I mitici – colpo gobbo a Milano” (1994), “Palermo – Milano solo andata” (1996), “Le faremo tanto male” (1998), “Immaturi” (2011), “Loro” (2018), “Lockdown all’italiana” (2020) e “I peggiori giorni” (2023).
Memphis è particolarmente noto per la sua partecipazione in serie televisive di successo, tra cui “Ultimo” (1998), “Distretto di Polizia” (ben 136 episodi tra il 2000 e il 2006) e “Speravo de morì prima” (2021).
Il grave dramma di Ricky Memphis
Con una carriera del genere, peraltro legata assai spesso a pellicole esilaranti, in pochi potrebbero immaginare il grande dramma vissuto da Ricky Memphis. E sebbene siano passati tantissimi anni, un dolore del genere non è mitigato dal tempo. Anzi, i ricordi a volte affiorano con maggiore violenza e sofferenza.
L’attore, infatti, ha perso il padre quando era piccolissimo. Ricky Memphis ha più volte ricordato quel dramma, avvenuto quando aveva appena quattro anni in un incidente stradale: “Lui lavorava in trasferta a Taranto e faceva di tutto per tornare a Roma”. Una perdita grave, che ha esaltato il ruolo straordinario della madre, che si è quindi raddoppiata per sopperire alla mancanza.
Ma quel dramma, sempre a detta dell’attore, ha suscitato in lui un grande senso della fede. Fin da piccolissimo, infatti, il giovane Riccardo ha coltivato la sua fede e, come sostenuto in età adulta, questo senso spirituale gli ha più volte salvato la vita, soprattutto nei periodi più difficili, vissuti anche dopo quel drammatico giorno all’età di quattro anni.
